I Santi venerati nell’area sono soprattutto di origine orientale, come San Nicola, San Pantaleo e San Giorgio, santi protettori a cui i fedeli sono molto devoti. All’origine della scelta del Santo Patrono c’è quasi sempre un miracolo, un ritrovamento di icone o statue, un aiuto da parte del Santo nell’acquietare gli elementi della natura scatenati (grandine, peste, fuoco, invasione di cavallette, ecc.). Sono tante le leggende, gli aneddoti, i fatti miracolosi associati al culto dei santi, compagni di viaggio in una vita fatta spesso di stenti e di fazza Diu (“sia fatta la volontà di Dio”, quasi un atto di resa al destino avverso). Ai Santi era demandato il compito di tenere lontani flagelli naturali, disgrazie familiari, la fame, le malattie. Sono descritte le tradizioni pasquali come Ta Vaia (Le Palme), Lu Santu Lazzaru (San Lazzaro, canto della Passione di Cristo), Li Samburchi (i Sepolcri), Paskareddha (Pasquetta). “I segni della fede”, come affreschi nelle cripte, statue, edicole votive, addobbi floreali nelle chiese, colonne votive dedicate ai santi, costituiscono il secondo tema sviluppato.